Il Senato della Repubblica ha dato il via libera definitivo al disegno di legge costituzionale che introduce l’incompatibilità tra la carica di Assessore regionale e quella di Deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS). Con 77 voti favorevoli della maggioranza contro 63 contrari delle opposizioni, il ddl interviene direttamente sullo Statuto della Regione Sicilia per rafforzare la separazione dei poteri. La norma stabilisce che se un deputato dell’ARS viene nominato assessore, sarà sospeso immediatamente dalla carica di deputato, al quale subentrerà un supplente. Questa surroga è temporanea: il supplente decadrà qualora l’eletto rinunci alla carica di assessore per tornare al suo ufficio originale di deputato. Una peculiarità del ddl è che prevede l’entrata in vigore a legislatura regionale in corso e stabilisce che la legge regionale di recepimento di queste modifiche non potrà essere sottoposta a referendum. Il Senatore di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese, è intervenuto in aula esprimendo forte sostegno alla misura. “Da parlamentare regionale per tre legislature sono stato sempre un convinto sostenitore di questa norma; la separazione dei poteri introdurrà più trasparenza e ci consentirà di allinearci alle diversi Regioni che hanno introdotto, con esiti positivi, questa previsione,” ha dichiarato Pogliese. Il senatore ha inoltre richiamato le peculiarità statutarie della Sicilia, ricordando come in passato l’Assemblea siciliana sia stata pioniera in riforme di successo. Ha citato la legge 7/92 del Movimento Sociale Italiano, che per prima in Italia sancì l’elezione diretta dei sindaci e dei presidenti di provincia, un modello poi adottato a livello nazionale, che ha portato a “eccezionali benefici in termini di migliore selezione della classe dirigente e di stabilità amministrativa.” L’approvazione segna un passo significativo verso l’adeguamento normativo della Sicilia agli standard di altre Regioni italiane in termini di separazione e trasparenza delle funzioni politiche.




