A Palermo, davanti a Palazzo d’Orléans, la specialistica ambulatoriale siciliana è scesa in piazza per denunciare una crisi «ormai al limite del collasso». A guidare la protesta, Luigi Marano, coordinatore regionale di Confsalute Sicilia, che reclama «attenzione verso un comparto in ginocchio». Al centro delle contestazioni, il nomenclatore tariffario rimasto in vigore nonostante le sentenze del Tar Lazio che hanno di fatto caducato il decreto ministeriale del 2024, mantenendolo però transitoriamente per un anno in attesa di un intervento del governo nazionale. Marano sottolinea tariffe ferme da anni, rincari non compensati e ritardi cronici nella definizione dei budget, che impediscono una corretta programmazione e mettono a rischio la continuità assistenziale. Confsalute, afferma, vuole proporre soluzioni per rivedere il sistema, rispettare i vincoli normativi e uscire dal piano di rientro, liberando risorse per le strutture accreditate. Ringraziamenti sono stati rivolti ai rappresentanti istituzionali che hanno ascoltato la delegazione e alle organizzazioni di settore, con un particolare tributo a Cimest, promotrice del ricorso al Tar che ha riaperto il confronto nazionale.
Specialistica ambulatoriale siciliana in piazza: Confsalute denuncia tariffe ferme e crisi del settore
