sabato, Luglio 27, 2024
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Ramacca, “morte bianca” di un manovale: reazioni sindacali e politiche

«Grazie all’Arma dei Carabinieri per avere fatto luce su un altro caso di lavoro nero, morti bianche e tentativi di depistaggio. Stavolta a Ramacca, ancora nel settore edile. Chiediamo giustizia per la vittima, un muratore sessantenne, nonchè per la sua famiglia, che oltre al lutto deve affrontare la tragedia di un futuro con poche, pochissime certezze previdenziali, sociali ed economiche».

Lo hanno affermato i segretari generali di Uil e Feneal Catania, Enza Meli e Nino Potenza, commentando la notizia dell’inchiesta condotta dai carabinieri sulla morte di un operaio edile a Ramacca, deceduto il 15 febbraio all’ospedale “Cannizzaro” di Catania dopo giorni di agonia. Sono tre i denunciati, tra cui un imprenditore. I due sindacalisti hanno poi aggiunto: «Siamo certi, adesso, che magistratura e forze dell’ordine chiariranno ogni aspetto di questa vicenda inquietante. Chiediamo, intanto, alle istituzioni un’attenzione concreta per la famiglia della vittima a cui Uil e Feneal offrono sin d’ora ogni assistenza, legale e assistenziale perché non si sentano mai soli nel fare fronte a tanto dolore, a tanta rabbia”.

Con un’altra nota è intervenuto, infine, l’on. Eugenio Saitta, deputato del M5Stelle: «Un cantiere irregolare, il mancato rispetto delle norme antinfortunistiche e una ricostruzione di fantasia per depistare le indagini: tutti elementi di una tragedia sulla quale bisogna far luce. Confido adesso – ha dichiarato il parlamentare – nelle istituzioni e nella giustizia. Queste tragedie non debbono mai più ripetersi e in primis noi, esponenti dei cittadini, dobbiamo tutelare la vita dei lavoratori».

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