Dieci pazienti siciliani, affetti da gravi ulcere vascolari e curati a Catania, stanno ottenendo importanti risultati in termini di guarigione grazie all’impiego di cellule mesenchimali estratte dal grasso adiposo, trattate in device e inoculate nelle ferite croniche e irrecuperabili attraverso i vecchi metodi. Pian piano si stanno rimarginando con risultati sorprendenti perché, nei casi più gravi, stanno quasi azzerando il rischio di amputazione di arti compromessi. Sono loro i dieci “osservati speciali” già trattati, a cui si aggiungono altri dieci pazienti che stanno per esserlo, di uno studio che mira a raccogliere quanti più dati scientifici dopo le prime fasi di cura avviate dal personale medico del reparto di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Cannizzaro di Catania, diretto dal dott. Antonino Scolaro (nella foto). Finora a questi pazienti non restava altro che medicare le ferite magari con pomate antibiotiche o facendo il lavaggio con acqua idrogenata, ma molto spesso si infettavano a causa dell’accumulo di batteri o per la continua fuoriuscita di sangue. Con questo nuovo metodo si favorisce la cicatrizzazione e la creazione del tessuto di granulazione, curando così pazienti diabetici, arteriopatici o con insufficienza venosa cronica post-trombotica ed ancora pazienti con ulcera venosa.