mercoledì, Novembre 12, 2025
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Cinque megaimpianti rinnovabili a Caltagirone: compensazioni ambientali per scuole e opere pubbliche

Roccuzzo: “Con gli oneri di compensazione finanzieremo scuole, mobilità elettrica e progetti di efficienza energetica”

Negli ultimi anni la spinta verso la transizione energetica in Sicilia ha portato anche nel territorio calatino l’arrivo di grandi progetti per la produzione di energia rinnovabile.
Qui sono in fase di autorizzazione o realizzazione cinque impianti – tra agrivoltaici, fotovoltaici ed eolici – per una potenza complessiva in grado di fornire energia pulita a migliaia di abitazioni che insistono anche nel territorio del calatino e non solo.

Queste opere comportano per il Comune un ritorno economico sotto forma di oneri di compensazione ambientale: fino al 3% dei profitti annui generati, da reinvestire in opere pubbliche e progetti di efficientamento energetico.
Un’occasione significativa per una città che punta a coniugare energia pulita, sviluppo locale e sostenibilità. Abbiamo contatto le aziende e il sindaco di Caltagirone per avere un loro commento in merito. Ecco cosa è emerso.

I cinque impianti previsti a Caltagirone

Secondo la Regione Siciliana, i progetti previsti nel territorio comunale sono:

  • Monte de Oro (Billè FV Srl) – Impianto agrivoltaico da 6,092 MWp

  • Suber – C/da Liquirizia (Suber Srl) – Impianto agrivoltaico da 9,3 MWp

  • Balchino (Caltagirone Srl / Matrix Renewables) – Impianto fotovoltaico tradizionale da 15,6492 MWp

  • San Severino (PV IT Cinque Srl) – Impianto fotovoltaico tradizionale da 9,455 MWp, che insiste anche sul territorio del Comune di Grammichele

  • Santa Chiara (NP Sicilia 9 Srl) – Parco eolico da 30 MW

Gli impianti agrivoltaici si distinguono dai parchi fotovoltaici classici perché permettono di coltivare sotto i pannelli solari, grazie a strutture rialzate e moduli mobili che seguono il sole.
È una tecnologia che consente di produrre energia e continuare le attività agricole, riducendo l’impatto paesaggistico e favorendo la multifunzionalità dei terreni.

La maggior parte delle volte questi impianti vengono realizzati su terreni a bassa produttività agricola, che giustifica anche il fatto di doverli sfruttare per altri usi, come la produzione di energia rinnovabile.

Chi sono questi investitori

Nei mesi scorso abbiamo formalmente invitato le aziende titolari di questi impianti a volerci comunicare quali ricadute sono attese nel calatino in termini di indotto (lavoro generato, oneri di compensazione previsti, strutture di alloggio).
Solo Matrix Renewables, società spagnola che gestisce il progetto Balchino, ha risposto ufficialmente l’8 settembre 2025, tramite una nota firmata da Mikhal Fernández Elvira, Communications & Marketing Director della società.

“I termini dell’accordo per l’attuazione delle misure compensative sono stati definiti in consultazione con il Consiglio comunale. Resta però in sospeso una questione amministrativa prima che l’accordo possa essere formalmente sottoscritto.
Una volta finalizzato, sarà reso pubblico attraverso i canali ufficiali del Comune.

La società ha inoltre precisato che, pur trattandosi di suolo industriale, l’impianto sarà gestito con criteri agricoli, in linea con le misure approvate dalla Regione Siciliana.
Un approccio che Matrix definisce un “plus ambientale”, non obbligatorio, ma pensato per generare benefici economici e occupazionali per la comunità calatina.

Progetti di questa natura stimolano l’economia locale coinvolgendo imprese del territorio e generando un indotto per le attività di ospitalità e alloggio. Nel lungo periodo, le entrate fiscali comunali e le misure compensative sosterranno ulteriormente la comunità.”

Oltre a Matrix Renewables, la redazione ha contattato il 30 agosto 2025 anche le altre società titolari dei progetti: Billè FV Srl, Suber Srl, PV IT Cinque Srl e NP Sicilia 9 Srl – ma non hanno risposto alle richieste di chiarimento inviate via PEC.

Il sindaco Roccuzzo: “Useremo gli oneri per rendere la città più efficiente”

Dall’intervista al sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, ci è stato confermato che gli oneri di compensazione – più comunemente chiamati royalties – prevedono che ai Comuni venga riconosciuto il 3% del valore annuo dell’energia prodotta e dei relativi profitti.

«Stiamo definendo – ha detto Roccuzzo – una serie di progetti di efficientamento energetico degli immobili comunali. Un intervento significativo riguarda la Caserna della Polizia Municipale, dove installeremo pannelli fotovoltaici e rifaremo il cappotto termico per migliorare l’isolamento dell’edificio».

Anche l’autoparco comunale rientra tra le priorità: qui saranno installate colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e, con gradualità, verranno sostituiti i vecchi mezzi diesel a disposizione del Comune con nuovi veicoli a emissioni zero.
«Vogliamo dimostrare – ha aggiunto il sindaco – che i grandi impianti sul territorio possono generare un ritorno positivo per la comunità. Gli oneri di compensazione non devono restare solo un dato contabile, ma tradursi in opere concrete e visibili ai cittadini».

Una sfida tra energia, agricoltura e trasparenza

I cinque progetti – due agrivoltaici, due fotovoltaici e uno eolico – rappresentano una delle più alte concentrazioni di impianti rinnovabili della Sicilia sud-orientale.
Se gestiti con trasparenza e con un uso mirato delle compensazioni economiche, potranno contribuire a modernizzare la città, migliorando la qualità dei servizi pubblici e dell’ambiente urbano.

Ma la fiducia dei cittadini passa anche dalla chiarezza delle aziende e delle istituzioni.
Solo una comunicazione aperta e la pubblicazione degli accordi sulle compensazioni potranno trasformare la transizione energetica in una vera opportunità condivisa per il territorio.

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