sabato, Ottobre 25, 2025
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Aree interne, dal rischio spopolamento alla rinascita: a Caltagirone confronto tra istituzioni e territorio

Il futuro dei piccoli centri parte dal Calatino, visione, fondi e strategie per rigenerare le "aree interne”

Si è tenuta venerdì 24 ottobre, presso l’Hotel Villa Sturzo di Caltagirone, la giornata di studi dal titolo “Aree interne: dallo spopolamento alla rigenerazione dei territori, le nuove sfide”. L’incontro, aperto al pubblico, ha rappresentato un importante momento di confronto sul tema del rilancio delle aree interne siciliane e sulla necessità di contrastare il progressivo spopolamento dei piccoli centri. All’iniziativa hanno partecipato alcuni sindaci del territorio calatino. Sono intervenuti inoltre l’avvocato Antonio Alì, presidente dell’associazione Caltagirone Libera e Futura, il professor Luigi Scrofani dell’Università di Catania, la dirigente scolastica Sabrina Mancuso e il consulente per la pubblica amministrazione Bruno Salerno. L’incontro, promosso dai Comuni coinvolti e dalle associazioni Caltagirone Libera e Futura e Chiamata Sicilia, ha offerto spunti di riflessione su strategie innovative per la valorizzazione dei territori, puntando su rigenerazione urbana, sviluppo sostenibile e coesione sociale. Nino Alì, presidente di Caltagirone, Libera e Futura: “le aree interne e i fondi SNAI rappresentano un modello di sviluppo territoriale integrato. Migliorando l’intero contesto, si valorizzano anche i singoli centri abitativi: serve una visione territoriale e non solo locale”. Luigi Scrofani, Università di Catania: “rigenerare le aree interne significa restituire nuova vita ai territori. Non basta stanziare fondi: occorre orientarli verso investimenti di medio-lungo periodo per contrastare spopolamento e declino sociale”. Bruno Salerno, vicepresidente di Chiamata Sicilia: “secondo l’Istat, l’Italia perderà da qui al 2080 circa 13 milioni di abitanti, con un calo più marcato al Sud e nelle aree interne. Non sono territori destinati a morire: bisogna rafforzare la capacità amministrativa e definire strategie efficaci per usare bene i fondi SNAI”. Giuseppe Mistretta, sindaco di Mineo: “la SNAI è un’opportunità, ma i fondi regionali non rispondono ai bisogni reali del Calatino. Con meno di 30 milioni di euro e canali di spesa imposti dall’alto, è difficile incidere. Le risorse non sono “su misura” e vanno riprogrammate più volte. Mancano infrastrutture e sanità: siamo un territorio di serie B. Serve una classe dirigente capace di rappresentare i cittadini”. Pippo Greco, sindaco di Grammichele: “la rinascita delle aree interne passa dalla programmazione dal basso e da nuovi collegamenti rapidi con le aree metropolitane”. Fabio Roccuzzo, sindaco di Caltagirone: “il tema delle aree interne è centrale. Caltagirone chiede attenzione, opere pubbliche e investimenti concreti da Stato e Regione per valorizzare un territorio troppo a lungo trascurato”.

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