martedì, Giugno 24, 2025
HomeCronacaRaddusa: folla commossa ai funerali di Francesco Grassia, storico giornalista e scrittore

Raddusa: folla commossa ai funerali di Francesco Grassia, storico giornalista e scrittore

Si sono svolti ieri, lunedì 23 giugno 2025, presso la nuova Chiesa dell’Immacolata Concezione di Raddusa, i funerali del giornalista e scrittore Francesco Grassia, voce storica della cittadina e memoria viva del territorio. Il feretro, partito alle 10.15 dalla sua abitazione nel centro del paese, è giunto in chiesa accolto da una moltitudine di cittadini, amici e familiari, accorsi per dare l’ultimo saluto a “Ciccio”, così come tutti lo chiamavano con affetto. La celebrazione eucaristica è stata officiata da padre Mauro Ciurca, coadiuvato da due clerici locali. In prima fila, visibilmente commossi, sedevano la moglie Rosina, i tre figli Antonio, Mirko e Daniela, il fratello Vincenzo, i generi e i tanti nipoti. Presente anche la nuova amministrazione comunale, che ha proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto per la figura di Grassia. Il sindaco Giuseppe Marino, l’assessore Vanessa Piazza e il presidente del Consiglio Giacomo Lauria, accompagnati dai vigili urbani, hanno preso parte alla cerimonia. Tra i banchi, numerosi amici, conoscenti e colleghi hanno voluto rendere omaggio a un uomo che, con la sua penna, ha saputo raccontare mezzo secolo di storia locale. Presente anche il dottor Filippo Paternò, discendente del Marchese di Raddusa, al quale Francesco Grassia aveva recentemente dedicato una pubblicazione dal titolo “Raddusa, la dinastia dei marchesi e le origini della città”. A rendere omaggio al collega e amico anche diversi giornalisti e collaboratori editoriali, tra cui Mariano Messineo e una delegazione della nostra testata giornalistica per la quale Grassia scriveva assiduamente negli ultimi anni. Al termine della funzione religiosa, sono stati letti due commossi messaggi di saluto. Il primo, affidato a Carmela Pagana, conteneva una lettera di commiato scritta dal prof. Giovanni Allegra, impossibilitato a partecipare per motivi di salute. Il secondo è stato letto da Salvatore Christian Parlacino, “allievo” e amico di lunga data di Grassia, che ha condiviso con i presenti una lettera scritta nel giorno della sua scomparsa e pubblicata anche sui social e sulla Gazzetta del Calatino. La bara è stata poi accompagnata in corteo fino al cimitero comunale, seguita da una lunga fila di automobili. Il feretro è stato tumulato in un loculo della cappella di famiglia, alla presenza dei suoi cari e di numerosi concittadini, che si sono congedati con un ultimo abbraccio simbolico e le condoglianze alla famiglia. Francesco Grassia lascia un’eredità culturale profonda. Attraverso i suoi articoli, pubblicati su testate locali e regionali per oltre cinquant’anni, ha documentato eventi, tradizioni, personaggi e trasformazioni della comunità raddusana, diventandone il cronista per eccellenza. Con lui scompare non solo un giornalista, ma una figura insostituibile per la memoria collettiva del paese. Le sue parole resteranno incise nella storia di Raddusa, così come il suo esempio resterà vivo in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, seguirlo o lavorare con lui.

Più letti