Nell’ambito del progetto Musei In Rete (promosso da ANCI Sicilia, a cura della Fondazione MeNo e finanziato dall’Università “La Sapienza” di Roma), iniziativa che ha l’obiettivo di valorizzare le grandi e piccole realtà museali, si sta svolgendo, al Museo dell’Immaginario Verghiano di Vizzini, un interessantissimo progetto artistico, curato dall’artista polizzano Gandolfo Gabriele David, che parte dal tema della “roba” (ampiamente trattato dal Verga nelle sue novelle), quale simbolo di attaccamento alle cose, della paura di perderle e dell’idea di felicità che spesso si fa coincidere con il possesso e la ricchezza. Come primo step, l’artista ha incontrato gli operatori museali e le varie associazioni culturali territoriali, ai quali si è presentato e ha presentato il progetto. Dopo aver visitato i luoghi caratteristici del posto, incontrato le persone al museo, per le strade, al mercato e nelle campagne, David ha invitato la gente a portare al Museo un oggetto particolarmente importante per loro, e raccontare la storia, i ricordi, le emozioni legate a quell’oggetto, nell’ambito di un laboratorio concepito come processo collettivo di ascolto e di emersione di quelle tracce verghiane ancora presenti, anche se latenti forse, nella comunità vizzinese. È stata condotta un’indagine sul legame tra le persone e gli oggetti, su cosa significhi oggi possedere, conservare e anche perdere “la roba”, per capire che valore oggi le si attribuisce. Tutto il materiale raccolto e le storie ascoltate e messe per iscritto dall’artista saranno trasformati in un’installazione che sarà l’immagine di questo percorso compiuto insieme. La data della mostra è fissata al 23 novembre, ore 16.30, presso la sede del Museo dell’Immaginario Verghiano di Vizzini.
Daiana Melfi




