In questi giorni autunnali, dove le ore di buio superano quelle di luce ed il clima freddo invita a stringersi intorno al calore dei propri affetti, il pensiero va proprio a quelli che, purtroppo, non sono più tra noi. A Raddusa infatti, come in tutta la Sicilia, nei primi giorni di novembre memoria e spiritualità si uniscono: il 1 novembre si celebra la solennità di Ognissanti, mentre il 2 novembre è dedicato alla Commemorazione dei Defunti. Sono date significative che invitano la comunità a ritrovarsi nella fede, nella preghiera e nel ricordo. Accanto a queste ricorrenze si è diffusa la festa di Halloween, di origini irlandesi. Secondo le credenze popolari, il 31 ottobre è il giorno in cui il confine tra il mondo dei morti e quello dei vivi si assottiglia. Travestimenti paurosi ed il celebre “dolcetto o scherzetto?” caratterizzano questa festa che ha fatto breccia in bambini e ragazzi, arrivando quasi a sovrapporsi alle tradizioni ed ai racconti dei nonni sui nostri antenati. Il valore autentico di questi giorni è da ricercare però nella speranza cristiana della vita eterna. Per mantenere vivo questo significato, anche quest’anno la Parrocchia di Raddusa propone diverse celebrazioni eucaristiche ed iniziative comunitarie in suffragio dei defunti. Tra queste, le preghiere del Santo Rosario con le litanie dei Santi ed il pellegrinaggio dei fedeli verso il cimitero, seguito dalla Santa Messa per ricordare con affetto e gratitudine chi è venuto prima di noi. Della tradizione fanno parte anche i dolci tipici, che con la loro bontà sembrano quasi rievocare la dolcezza dei cari con cui magari eravamo soliti prepararli da bambini: rame di Napoli, ossa dei morti ed i “totò”. Sono giorni in cui la comunità rinnova il legame con le radici della propria cultura, unendosi per custodire e tramandare il valore della memoria e rafforzare quell’amore che continua a vivere nei cuori di chi resta.
Selenia Sgarlata

 
                                    

