venerdì, Ottobre 3, 2025
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Il Centrodestra abbandona l’ospedale Gravina: nessuna difesa per Caltagirone nei documenti dell’ARS

I documenti rivelano l’assenza totale di Caltagirone

La Gazzetta del Calatino è entrata in possesso di documenti relativi al piano di riordino della rete ospedaliera siciliana. Da queste carte emerge con chiarezza un dato inquietante: tutti i territori della Sicilia hanno ricevuto difese e richieste di potenziamento dai deputati di centrodestra, tranne Caltagirone.

Nei verbali e nelle osservazioni delle Commissioni parlamentari compaiono interventi a favore di Gela, con richieste per emodinamica, oncologia, UTIN e radioterapia. A Ragusa, Modica e Vittoria si sono battuti per salvare posti letto in urologia, pediatria, otorinolaringoiatria e stroke unit. A Licata è stato difeso il punto nascita, a Messina la cardiochirurgia e l’ospedale Papardo, a Termini Imerese cardiologia e pediatria, persino un nuovo servizio di emodinamica a Castelvetrano. Senza dimenticare Paternò, Bronte e Giarre, per i quali sono stati prodotti documenti mirati a salvaguardare reparti e posti letto.

In tutto questo, Caltagirone non viene mai citata. Nessun accenno al presidio Gravina, nessuna difesa per la città.

Un’assenza ancora più stridente se si considera che, ad esempio, l’on. Giovanni Burtone (PD), deputato regionale e sindaco di Militello Val di Catania, ha difeso con forza l’ospedale del proprio comune, riuscendo a garantirne la tutela. A Caltagirone, invece, è calato il silenzio.

La comunicazione di Fratelli d’Italia: il Gravina cancellato

Anche la comunicazione ufficiale del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, con i suoi rappresentanti in Commissione Sanità (Galluzzo e Zitelli) che elenca in dettaglio le priorità ospedaliere da difendere in Sicilia, compie un giro completo della Regione. Si parla di Gela, Ragusa, Paternò, Bronte, Termini Imerese e perfino di ospedali minori. Ma ancora una volta Caltagirone non compare.
Un’assenza che pesa, soprattutto perché il partito ha raccolto molti voti nel nostro territorio che hanno permesso l’elezione di loro rappresentanti a Sala d’Ercole.

Il sindaco Roccuzzo: “Un torto inaccettabile”

A confermare la gravità della situazione è il sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo, che ha denunciato pubblicamente i contenuti del piano regionale:

“Ancora una volta Caltagirone e il suo territorio vengono penalizzati, con una decurtazione di 25 posti letto, 4 dei quali in Cardiologia. È inaccettabile che la Regione e l’assessorato alla Sanità non colgano la valenza delle aree interne. Il nostro ospedale è un avamposto sanitario per un ampio bacino interprovinciale e merita rispetto e concrete attenzioni.”

Il tradimento politico del Centrodestra

Il risultato è un vero e proprio tradimento: con oltre 150mila abitanti e un presidio strategico come il Gravina, Caltagirone è stata abbandonata da chi governa la Regione. In Commissione Salute si sono levate voci per ogni provincia, ma non per la nostra città.

Il Centrodestra all’ARS, e i politici calatini di quella coalizione, portano quindi la responsabilità di aver lasciato il territorio senza difesa, accettando un piano che sottrae servizi vitali e costringe i cittadini a una migrazione sanitaria forzata verso Catania.

Caltagirone merita rispetto

La battaglia del sindaco Roccuzzo è oggi la voce più forte a difesa del Gravina. Ma non basta: serve una mobilitazione ampia e compatta, perché senza sanità non c’è futuro per le aree interne. È il momento che tutti i sindaci del Calatino si uniscano e si facciano parte in causa, perché il Gravina non può essere lasciato solo.

Il messaggio che arriva dai documenti è chiaro: altri territori hanno avuto rappresentanti pronti a difenderli, mentre Caltagirone è stata ignorata. L’ospedale Gravina rischia di diventare la vittima sacrificale delle logiche politiche di Palazzo dei Normanni.

Caltagirone non chiede privilegi, ma giustizia. E i cittadini hanno il diritto di sapere chi ha scelto di voltare loro le spalle.

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