Nel secondo incontro con la cittadinanza, il sindaco Ferraro e la sua squadra di assessori e consiglieri comunali, sono tornati in piazza per rispondere al comizio dell’opposizione del 17 settembre. A differenza del primo comizio, in cui aveva parlato solo il primo cittadino, stavolta sono intervenuti anche consiglieri e assessori. I consiglieri di opposizione avevano tacciato l’amministrazione di “mancanza di trasparenza e collaborazione”; avevano biasimato all’unanimitĂ la decisione di scendere in piazza; il consigliere Todaro aveva definito il palazzo comunale “il Cremlino”; la consigliera Li Rosi aveva deriso il sindaco dicendo che “adesso ha imparato a leggere, scrivere e far di conto”; aveva sostenuto che questa amministrazione si fosse insediata con ben 4 milioni di euro come fondo cassa, contestando dunque le supposte carenze finanziarie; e tutti loro avevano messo l’accento sulla mancanza di coerenza di un sindaco presentatosi da “pentastellato” e divenuto un democristiano “al servizio dei poteri forti della politica regionale”. Ad aprire il discorso la neo assessora Ramondetta, che ha evidenziato un’alleanza tra consiglieri di opposizione provenienti da liste che si facevano la guerra durante l’ultima campagna elettorale. La consigliera Gandolfo ha sostenuto che “la polemica fine a se stessa serve solo a farsi notare, e non serve ai cittadini”. Intervento sostanzioso quello dell’assessore al Bilancio, Giardinelli, che, con il garbo che sempre lo contraddistingue, ha spiegato come il fondo cassa cui si riferiva l’opposizione non è “sinonimo di soliditĂ finanziaria” di un Ente, se questo ha debiti per circa 20 milioni di euro. Ha poi definito l’astensione ripetuta dell’opposizione “il vero disastro”, poichĂ© quando non si approvano le variazioni di bilancio che servirebbero a coprire dei costi, il Comune è costretto a contrarre nuovi debiti. L’assessore Todaro ha chiarito di non aver sottratto fondi ai servizi sociali per destinarli alla gestione del rifugio per cani (come era stato dichiarato dall’opposizione), chiarendo da quali altri capitoli di spesa sono state spostate quelle cifre. E riguardo l’aumento della Tari, Todaro ha ricordato che la percentuale si attesta, oggi come durante l’ultima amministrazione, attorno al 65%, con la differenza che oggi sul costo incide sia il caro benzina, sia la distanza dei punti di raccolta. Tagliente l’intervento della vice sindaco Di Benedetto, che ha risposto al biasimo sullo scendere in piazza, definendo questa, luogo deputato a forme di democrazia partecipata, che “a certi politici torna utile solo quando i cittadini devono esprimere il voto”. Al consigliere Fisco ha contestato il fatto che in qualitĂ di esponente delle forze armate non abbia speso una parola di appoggio a un sindaco che ha dichiarato lotta alla criminalitĂ locale. E della consigliera Li Rosi ha detto di “aver pubblicamente manifestato scarse competenze in lettura, per aver letto male un copione che qualcuno le aveva pure mal scritto”, ricordando tra l’altro alcuni grossolani errori grammaticali in una dichiarazione scritta dalla stessa. In conclusione, il sindaco oltre ad aver approfondito alcuni dei punti giĂ toccati dagli altri, si è definito ancora una volta “uomo libero” e di esserlo stato tanto all’interno del M5S, quanto oggi nella DC, e che tutte le scelte fatte in questi anni, sono state fatte nel solo interesse della comunitĂ , aggiungendo che non accetterĂ piĂą alcuna eventuale richiesta di confronto che dovesse giungere dall’opposizione.
Daiana Melfi