Conclusa domenica sera la 29ª Festa del Grano, la cittadina dell’entroterra catanese si conferma capitale delle tradizioni contadine siciliane. Tre giornate, dal 12 al 14 settembre, ricche di eventi, rievocazioni e momenti di condivisione hanno animato il paese, attirando centinaia di visitatori da tutta la regione. Il momento più atteso resta la “pisatura”, l’antica pratica contadina di separazione del grano dalle spighe, rievocata con mule e cavalli nell’aia ricostruita: un rito suggestivo che continua a emozionare e che rappresenta l’essenza della manifestazione. Accanto a questo cuore identitario, il corteo storico, gli spettacoli musicali, l’estemporanea di pittura, le degustazioni e i mercatini di prodotti tipici hanno offerto un programma capace di unire tradizione e intrattenimento. Grande attenzione è stata riservata anche all’aspetto decorativo del paese, con vicoli, piazze e cortili trasformati in scenografie rurali che richiamavano la vita contadina degli anni ’50. Spighe di grano, balle di paglia e utensili d’epoca hanno fatto rivivere la quotidianità di un tempo, mentre i colori tipici dei carretti siciliani hanno aggiunto vivacità e autenticità all’atmosfera. La Festa è stata inoltre occasione di riflessione e cultura: due i convegni che hanno arricchito il programma, il primo dedicato alla memoria del giornalista raddusano Francesco Grassia, recentemente scomparso, il secondo al tema del grano duro, organizzato dalla CIA e coordinato dal presidente Vincenzo Grassia, momento di confronto sul futuro del settore cerealicolo. Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Giuseppe Marino, che al termine della festa ha ringraziato cittadini, volontari, sponsor e amministrazione comunale per l’impegno profuso. «La Festa del Grano – ha dichiarato – è il risultato di una grande squadra, fatta di persone che amano la propria terra e la sanno raccontare». Lo sguardo è già rivolto al futuro. L’edizione 2026 segnerà il traguardo delle trenta edizioni, un anniversario speciale che l’amministrazione comunale intende celebrare con nuove iniziative e sorprese. «Abbiamo già iniziato a progettare la prossima edizione – ha aggiunto Marino – con l’obiettivo di renderla ancora più speciale». La Festa del Grano si conferma dunque non solo un evento folkloristico, ma anche un’occasione di rilancio per il territorio, capace di unire persone, identità e sviluppo.