giovedì, Ottobre 30, 2025
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L’allarme di Confimprese: “in Sicilia gap strutturale nel credito alle imprese, le PMI siciliane tra le meno finanziate d’Italia”

Un’analisi congiunta di Banca d’Italia e CRIF, analizzata da Confimprese, lancia un segnale d’allarme sulle condizioni di accesso al credito per le imprese siciliane. Secondo il coordinatore regionale di Confimprese Sicilia, Giovanni Felice, esiste un “gap strutturale” che penalizza l’isola rispetto al resto del Paese. I dati sono chiari: solo il 27% delle microimprese in Sicilia ha ottenuto credito nell’ultimo anno e il tasso di rigetto delle richieste raggiunge il 22,8%, a fronte di una media nazionale del 13,5%. Inoltre, si stima che tra il 35% e il 40% delle imprese siano considerate “non bancabili”, ovvero di fatto escluse dal sistema creditizio tradizionale. “Dietro il termine ‘non bancabile’ si nascondono storie di imprenditori che, pur avendo un progetto valido, non hanno la possibilità di salvare la propria azienda”, afferma Felice (nella foto). Confimprese propone una collaborazione strutturata tra banche, consorzi di garanzia e associazioni di categoria per trovare soluzioni flessibili e responsabili. L’obiettivo è ridurre le distanze e valorizzare il merito imprenditoriale, perché, come sottolinea Felice, “il credito buono non è solo una leva economica: è una leva sociale, culturale, comunitaria”.

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