Un’alleanza tra Sicilia e Malta per salvare la macchia mediterranea. È questo l’obiettivo di MedMaquis, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del Programma Interreg VI-A Italia-Malta, che vede il Bosco di Santo Pietro a Caltagirone tra i suoi siti pilota. Il nome MedMaquis unisce l’abbreviazione “Med” per Mediterraneo e “Maquis”, il termine internazionale per la macchia mediterranea. Il progetto, della durata di 30 mesi, ha l’obiettivo di preservare la biodiversità e la stabilità degli ecosistemi. Saranno attuate azioni congiunte per contrastare le minacce comuni, come incendi, specie invasive e cambiamenti climatici, e promuovere l’educazione ambientale rivolta a cittadini e scuole. Oltre al Bosco di Santo Pietro, gli altri siti siciliani coinvolti sono la Riserva Vallone Piano della Corte ad Agira, il Complesso Immacolatelle Micio Conti a San Gregorio di Catania e la Riserva Naturata Orientata Isola delle Femmine. A Malta, le aree interessate sono Buskett, Pembroke e Xrobb l-Għaġin. La Fondazione AVSI, capofila del progetto, ha coinvolto un partenariato transfrontaliero che include l’Associazione Il Ramarro, l’Università di Palermo, Nature Trust – FEE Malta e Ambjent Malta. Il progetto si inserisce in un percorso di cooperazione già avviato dalla Fondazione AVSI per trasformare le risorse naturali in un motore di sviluppo ambientale, sociale ed economico. «Con MedMaquis vogliamo accrescere la consapevolezza della popolazione sul valore della biodiversità» ha dichiarato Renato Carella, presidente de Il Ramarro. «Ogni incendio riduce irreversibilmente la ricchezza del nostro ecosistema». Il progetto vuole infatti favorire un approccio di prevenzione sistematica e organizzata, in particolare per il Bosco di Santo Pietro, recentemente colpito da devastanti incendi. L’obiettivo è sviluppare azioni innovative che possano diventare buone pratiche replicabili in altri territori.