mercoledì, Agosto 27, 2025
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Vizzini: in scena “La coda del diavolo” di Giovanni Verga

Sabato 23 agosto scorso, nell’ambito delle manifestazioni verghiane organizzate dal Comune, è andata in scena una riduzione teatrale di una delle novelle forse meno conosciute del Verga, “La coda del diavolo”(“Primavera e altri racconti”, 1877). La pièce, per la regia di Giampaolo Romania, racconta il tema dell’imprevedibilità delle vicende umane (in questo caso, una vicenda amorosa che prima unisce e alla fine divide tre amici legati da un’amicizia pulita e sincera), attraverso un continuo alternarsi tra un dialogo, fra i personaggi in scena di volta in volta, e una narrazione “esterna”, ma sempre sul palcoscenico, fatta dagli stessi personaggi, che quindi saltano continuamente dall’interpretazione alla narrazione. Lo spettacolo vede sul palco quattro attori, che indossano tutti gli stessi abiti (di colore bianco, nero e rosso, colori simbolo della donna) e con i volti truccati con gli stessi colori, a renderli quasi irriconoscibili, e il passaggio dai dialoghi alla narrazione è scandito da un continuo cambio delle luci e delle musiche che aiuta gli spettatori a seguire il filo del racconto. La trama è quella, spesso raccontata, di un “lui”, una “lei” e un “altro”, che riescono a mantenere per anni un sincero, disinteressato, profondo rapporto d’amicizia, fino a quando il “diavolo” decide di metterci la coda per scompigliare l’equilibrio e attrarre “lei” e l’”altro” l’uno tra le braccia dell’altra, galeotto un sogno inizialmente innocente, ma forse, in fondo, rivelatore. L’occasione che fa scattare l’attrazione è un’antica usanza che si praticava a Catania, secoli addietro, in concomitanza con la festa di Sant’Agata: “il diritto di ‘ntuppatedda”, secondo la quale tutte le donne avevano il diritto di sottrarsi all’autorità degli uomini (mariti, padri o fratelli) e per qualche giorno uscire da sole, mascherate, e fare liberamente tutto quello che desiderassero, compreso attirare a sé altri uomini. Una tematica, dunque, assolutamente attuale, come molte delle tematiche trattate dal Verga, e interpretata magistralmente dai quattro, bravissimi attori: Barbara Cracchiolo, Marilena Trovato, Giuseppe Parisi e Sonny Rizzo; la riduzione teatrale è di Alberto Guarneri Cirami, la produzione a cura dell’Associazione “Pasto Collettivo”.

Daiana Melfi

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