Il 29 agosto Vizzini festeggia San Giovanni Battista, suo santo protettore assieme a San Giuseppe. Sebbene non sia il patrono, la devozione viscerale che i vizzinesi nutrono per questo santo supera quella riservata a qualsiasi altra figura religiosa della città, compreso il santo patrono. San Giovanni Battista è titolare dell’omonima Basilica, che si fregia di essere la più grande di tutto il calatino, sebbene le sue antiche origini (una delle prime chiese della città, si fa risalire alle prime comunità cristiane) siano modeste: essa nasce come chiesa periferica, “fuori città”, per essere poi ingrandita nel XVI secolo, diventare in seguito sede di un’importante confraternita e diventare sempre più importante, tanto da ottenere una serie di privilegi, tra i quali quello di poter festeggiare il suo santo per ben tre volte l’anno. Carlo V nel 1538 concesse anche il privilegio di poter fare otto giorni di fiera in onore del Santo, in prossimità della festa. Fino alla fine del 1800, era usanza, ogni qualvolta la siccità colpiva i raccolti, portare in processione San Giovanni “in penitenza”, la statua spogliata di tutti i suoi ornamenti, preceduta da una folla di fedeli con una corona di sarmenti e una fune al collo in segno di penitenza, imploranti la grazia della pioggia, che spesso arrivava prima che la processione finisse. Questo forte sentimento è stato testimoniato anche dall’abitudine, del recente passato di acquistare dei vestiti nuovi e particolarmente eleganti, da indossare il giorno della festa. Oggi, purtroppo, di tutto questo non è rimasto nulla, se non forse una sbiadita devozione a questa festa, che si è ridotta a un solo giorno di festeggiamenti (inteso come uscita del santo), a un paio d’ore di processione e ai consueti fuochi d’artificio, ma il retaggio di quel fortissimo sentimento religioso sopravvive ancora in molti vizzinesi, soprattutto in quelli che non vivono più a Vizzini e per i quali l’attaccamento alla propria terra si nutre dei ricordi del passato. Foto dalla Pagina Facebook del Comitato, anno 2022.
Daiana Melfi