venerdì, Agosto 8, 2025
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Il Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone riapre al pubblico con la mostra “Divo Jacobo” a Palazzo Libertini

Dalla collaborazione tra istituzioni e professionisti nasce a Palazzo Libertini un allestimento che celebra San Giacomo e la tradizione ceramica calatina.

CALTAGIRONE – Ieri pomeriggio, 7 agosto, a Palazzo Libertini di San Marco si è alzato il sipario sulla mostra “Divo Jacobo Majori Apostolo dicatum”, nuovo allestimento temporaneo del Museo Regionale della Ceramica di Caltagirone.
Un’apertura che non sarebbe stata possibile senza la determinazione e la collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte: appena due settimane di lavoro intenso per garantire alla città e ai visitatori la continuità di un presidio culturale di primo piano.

Giuseppe D’Urso, direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci, da cui dipende il museo, ha raccontato con soddisfazione come si sia arrivati a questo traguardo: «Grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, del sindaco, dell’assessore e dei colleghi del museo, abbiamo trovato una soluzione intermedia per riaprire subito, seppur in forma parziale. Superando anche i piccoli problemi tecnici tipici di un trasloco, oggi il pubblico può tornare ad ammirare queste opere».

Per l’assessore ai Beni culturali Claudio Lo Monaco, questa apertura non è solo un modo per tamponare l’attesa della sede definitiva, ma anche l’occasione di rilanciare la vocazione museale della città. «Abbiamo voluto rendere omaggio al professor Franco Minissi, ideatore dell’allestimento originario del 1965, riproponendo le sue teche e i suoi criteri espositivi “per masse”. Questa sede provvisoria ci permetterà di tessere legami con altre città della ceramica siciliana, come Sciacca e Burgio, e di inserirci nella programmazione nazionale delle 58 Città della Ceramica di antica tradizione».

Un’attenzione particolare al valore sociale della ceramica è arrivata da Carmela Cappa, già dirigente della Soprintendenza di Catania, che se pur in quiescienza ha ricoperto un ruolo fondamentale nella realizzazione della mostra: «La ceramica è un patrimonio democratico, alla portata di tutti e parte della vita quotidiana. Palazzo Libertini diventa oggi un luogo d’incontro, dove la devozione si trasforma in comunità nel nome di San Giacomo. Questo deve essere solo l’inizio di nuovi percorsi».

Dal canto suo, il sindaco Fabio Roccuzzo ha parlato di gioco di squadra, ringraziando l’assessorato regionale ai Beni culturali per aver accolto la proposta di trasferire a Palazzo Libertini pezzi di grande valore. «È un’azione congiunta – ha detto – per dare continuità all’attività espositiva e per sostenere la crescita culturale e turistica di Caltagirone».

L’ex convento di Sant’Agostino, destinato a diventare la sede definitiva del museo, resta ancora in fase di ristrutturazione a cura della Soprintendenza. Fino al completamento dei lavori – secondo le ultime informazioni previsto non prima della fine del 2025 – l’allestimento di Palazzo Libertini sarà il fulcro dell’offerta culturale legata alla ceramica e un tassello importante del sistema turistico cittadino.

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