Lo scorso 19 giugno, il dottore in legge Vittorio Ingrassia (nella foto), cittadino del Comune di Castel di Iudica – centro del Calatino-Sud Simeto – ha prestato giuramento presso l’Ordine degli avvocati della città capitolina, che ha sede nella prestigiosissima Suprema Corte di Cassazione, conseguendo così, ufficialmente, il titolo di professionista forense. All’età di ventisei anni, a seguito di un eccellente percorso di laurea magistrale in giurisprudenza svoltosi presso la PUL (Pontificia Università Lateranense) di Roma, traguardato il 21 giugno 2022 con la valutazione di 110 e lode, il giovane iudicense ha quindi concluso con profitto il periodo di pratica forense e superato l’esame di stato per l’esercizio della relativa professione il 21 maggio scorso, per poi prestare il suddetto giuramento e potersi dunque definire, ad oggi, a tutti gli effetti avvocato. Oltre ad esercitare la richiamata professione, il giovane giurista è anche studente di dottorato in Storia del diritto presso il medesimo Ateneo lateranense, nonché cultore della materia in Storia del diritto medievale e moderno alla Libera Università di Maria Ss. Assunta (breviter LUMSA) e collaboratore della segreteria di redazione dell’autorevole Studia et Documenta Historiae et Iuris, rivista di ‘Fascia A’ che gode di fama internazionale. Alla domanda, posta dalla nostra redazione: «Come si sente ad aver raggiunto questo traguardo?», l’avvocato ha risposto: «Certamente felice. Sia l’esame di stato che in generale tutto il percorso sono stati davvero duri, e avercela fatta mi fa sentire di sicuro sollevato. Ma, contestualmente, mi sento anche gravato di una grande responsabilità, che è quella di onorare la toga e la professione». All’ulteriore domanda: «Cosa augura a se stesso per il suo futuro da professionista?», l’avvocato ha replicato: «Come dicevo, questa professione porta con sé grandi responsabilità. Un giurista, soprattutto se è anche un professionista forense, ha più di chiunque altro il dovere di muoversi entro i confini della legalità che, non di rado, risultano labili e sfumati. Il che rende il compito ancora più delicato. Inoltre, la mia categoria rappresenta spesso ‘l’ago della bilancia’ all’interno di logiche e rapporti interpersonali molto complessi, che mettono a dura prova le persone anche e soprattutto dal punto di vista umano. Per questo motivo, mi auguro di essere sempre competente, attento, corretto, leale, diligente e comprensivo verso i colleghi, i clienti e, in generale, tutte le persone in cui mi imbatterò nel mio percorso professionale». La redazione della Gazzetta del Calatino ringrazia l’avvocato Vittorio Ingrassia e gli augura una lunga e felice vita personale e professionale.
ALFIO AGATI