giovedì, Maggio 16, 2024
HomeNotizie RegionaliSiglato il nuovo Contratto collettivo regionale di lavoro dei dipendenti del comparto...

Siglato il nuovo Contratto collettivo regionale di lavoro dei dipendenti del comparto della Regione Siciliana

La previsione del sistema di classificazione del personale previsto nello Stato con tre aree professionali in luogo delle quattro categorie e l’introduzione della nuova area delle elevate professionalità (Ep). Il nuovo sistema, in linea con la disponibilità delle risorse stanziate con la recente legge di bilancio 2024, consentirà di avviare a breve significativi percorsi di carriera con l’attivazione delle progressioni verticali, dopo anni di cristallizzazione nelle categorie di appartenenza. Tra le disposizioni da segnalare, anche la previsione di congedi per un massimo di 90 giorni lavorativi per le donne vittime di violenza che risultino inserite in percorsi di protezione. Questi alcuni degli elementi maggiormente qualificanti del nuovo Contratto collettivo regionale di lavoro dei dipendenti del comparto della Regione Siciliana (Ccrl 2019-2021) siglato tra Aran Sicilia e organizzazione sindacali. “Si tratta di strumenti – sottolinea Andrea Messina, Assessore delle autonomie locali e della funzione pubblica (nella foto) – che consentiranno di valorizzare il merito e le professionalità acquisite dai dipendenti in servizio, rendendo, inoltre, maggiormente stimolante, anche per chi si approccia per la prima volta al lavoro pubblico, l’accesso all’impiego che potrà offrire percorsi di crescita professionale. In questa logica vanno letti anche gli articoli relativi alle posizioni organizzative e professionali che consentono di valorizzare i dipendenti che svolgono incarichi di responsabilità”. “La firma all’Aran – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani, – è il segno tangibile dell’attenzione del mio governo verso i dipendenti della Regione Siciliana. Finalmente, dopo cinque anni di attesa, potranno godere di nuove condizioni giuridiche ed economiche a riconoscimento del loro lavoro ed essere al pari di tutti gli altri dipendenti pubblici d’Italia”.

Più letti