Un settore che occupa circa 10.000 addetti e produce un fatturato di oltre 250 milioni di euro all’anno. Sono questi i numeri del settore delle cave, di cui l’Assemblea Regionale ha approvato con voto unanime la riorganizzazione. E la principale novità è che da ora in poi nessuna cava di materiale lapideo in Sicilia potrà più essere abbandonata al termine del ciclo estrattivo, come avviene finora. Grazie alle norme approvate a Sala d’Ercole, chiunque chiederà una concessione per la coltivazione di un sito estrattivo dovrà assumere formalmente l’impegno, garantito da una fidejussione bancaria o da versamenti annuali collegati al canone di concessione, per il recupero ambientale del sito una volta terminato il ciclo produttivo. “Un fatto, quello del voto unanime, che non si verifica spesso all’ARS – sottolineano il presidente della Commissione Attività Produttive Gaspare Vitrano e il capogruppo di Forza Italia Stefano Pellegrino, che sul tema avevano proposto un DDL – e che indica come questa normativa fosse voluta da tutti i i diversi soggetti interessati a questo settore, che in Sicilia conta circa 10.000 addetti e produce un fatturato di oltre 250 milioni di euro, contribuendo in modo significativo all’export nazionale ed internazionale della nostra Regione.”.”Niente più siti abbandonati – sottolineano ancora Vitrano e Pellegrino – come successo per centinaia di casi in Sicilia sfregiando il territorio e il paesaggio.”
Nella foto il presidente della commissione attività produttive dell’ARS, Gaspare Vitrano.