“E’ un attacco al modello di offerta del bar italiano che si differenzia da quelli degli altri Paesi proprio perché basato sul consumo al banco. Un provvedimento punitivo ingiustificato anche sotto il profilo scientifico sui rischi sanitari che si corrono. Anzi la scienza continua a sostenere che il rischio di contagio cresce con l’aumento del tempo di contatto”.Lo ha dichiarato Dario Pistorio, presidente di Fipe Sicilia (nella foto) in merito al divieto ai bar la possibilità di effettuare la somministrazione al banco, mentre a partire dal 1° giugno sarà possibile consumare al chiuso ma al tavolo. Un paradosso giuridico e sanitario. Fipe Confcommercio Sicilia si associa alla richiesta del presidente nazionale Lino Stoppani di un intervento urgente da parte del Mise, perché ormai il tema della salute pubblica non può essere separato da quello della tenuta di un intero settore produttivo. In Sicilia 8.762 bar e altri esercizi simili senza cucina legalmente in attività nel 2020”. Questo, invece, il dettaglio provincia per provincia: Agrigento 852, Caltanissetta 531, Catania 1.762, Enna 306, Messina 1.188, Palermo 1.828, Ragusa 615, Siracusa 859, Trapani 821. “I numeri dicono tutto – conclude Pistorio – non possiamo più rimanere a guardare. E’ l’ora di decisioni efficaci e che consentano a queste imprese di potersi mantenere in vita. Altrimenti, sarà un disastro epocale”.