Una luce gialla si accende alle sue spalle mentre parla del fratello che non c’è più: “È venuto a mancare da due anni e mezzo, e secondo me parlare di una persona attraverso dei ricordi è far vivere quella persona sotto un altro aspetto”. Questa cosa mi ha dato forza, la forza di risollevarmi e di continuare a fare ciò che facevo con una consapevolezza maggiore” e cioè sensibilizzare i più giovani sui temi del bullismo, del cyberbullismo e della violenza verbale, educando gli adolescenti al rispetto verso il prossimo e verso sé stessi attraverso i social. In particolare, su TikTok, dove conta oltre quattrocentomila followers e più di 20 milioni di “Mi piace”. Gianni Discolo nella vita è un insegnante ma a lui piace definirsi educatore: durante il lockdown decide di aprire un profilo TikTok sul quale però inizialmente decide di non pubblicare nulla perché non condivide il tipo di contenuti che vede sul social. Dopo circa un anno riceve un messaggio da un utente che gli chiede: “Gianni il mio amico Filippo bestemmia sempre, convincilo a smettere”. “Così ho registrato un video – spiega Gianni – senza pensare troppo a cosa dire. Allora ho iniziato a registrare dicendo: ‘Ciao Filippo, ogni volta che parte l’embolo prova a dire Arca di Noè’ che è una parolina che una mia amica d’infanzia utilizza sempre quando le cade qualcosa e mi è rimasta impressa. Ero nella mia stanza dove stavo sistemando delle cose, dovevo fare merende e avevo una mela in mano e quindi ho detto: ‘Boh prova a dire anche Melemelinda oppure Rosso di fuoco’”. Così, dopo aver caricato il video, ora dopo ora Gianni vede che le visualizzazioni iniziano a crescere. Il risultato? Il video ad oggi conta tre milioni di visualizzazioni. Da allora Gianni, sui social come nella vita, porta il rispetto, l’educazione e “tutto ciò che è di buono e dovrebbe essere fatto all’interno della società”. Sono diversi i contenuti che quotidianamente Gianni continua a rispondere e a pubblicare sul suo profilo TikTok, ironizzando e seguendo i trend del momento riadattandoli con la propria formula: “No bullismo e no bestemmie”. Un format che ha deciso di portare anche nelle scuole medie e superiori dove parla agli studenti e alle studentesse del rispetto verso l’altro, di autostima personale, del corretto utilizzo dei cellulari e dei social. “Io – conclude – punto molto al rispetto e con le pinze cerco di trasmettere anche dei messaggi contro il bullismo e il cyber bullismo”. Un esempio virtuoso di come i social network dovrebbero essere usati da chi, come lui, conta centinaia di migliaia di followers.
Salvo Stuto




