La Sicilia si appresta a vivere una svolta infrastrutturale storica, con investimenti che sfiorano i 60 miliardi di euro. Di questi, ben 42,5 miliardi sono già in atto, parte di una strategia volta a trasformare l’isola in un hub logistico strategico nel Mediterraneo. L’annuncio è stato dato da Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia, durante un convegno a Palermo. Al centro del futuro infrastrutturale siciliano c’è il Ponte sullo Stretto, un’opera da 13,5 miliardi di euro che collegherà la Sicilia alla rete europea TEN-T, rendendo possibile il prolungamento dell’alta velocità/capacità. Non solo il Ponte: RFI sta lavorando al completamento del raddoppio ferroviario Palermo-Messina, mentre Anas si concentra sulla chiusura dell’anello autostradale meridionale, con i primi due tratti (Castelvetrano-Sciacca e Tangenziale di Agrigento) in procinto di appalto. Questi interventi si inseriscono in una strategia regionale di network integrato tra porti, interporti, aeroporti e scali cargo, mirata a rafforzare la forza contrattuale dell’isola con gli operatori della mobilità e della logistica. L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, ha evidenziato come l’obiettivo sia trasformare l’insularità da ostacolo in opportunità. I 42,5 miliardi di euro già stanziati includono 24 miliardi da RFI, 9 miliardi da Anas, 3 miliardi dalle tre Autorità di Sistema Portuale e 6,5 miliardi dai Fondi di Coesione regionali. Un investimento così massiccio richiederà almeno 7.000 nuovi addetti nei cantieri, tra ingegneri, gruisti, elettricisti e tecnici specializzati, come sottolineato da Filippo Palazzo, commissario straordinario di alcune opere PNRR. Per far fronte a questa esigenza, Dario Lo Bosco di Italferr ha menzionato il ruolo dell’Academy di RFI, che offre formazione specialistica. La Sicilia si prepara a diventare la piattaforma logistica al centro del Mediterraneo. Società come FS Logistix stanno investendo nell’isola, puntando su una logistica integrata ferro-gomma-mare. Anche i porti giocano un ruolo fondamentale: Augusta si profila come hub dell’eolico offshore, Milazzo aumenta i suoi traffici e Termini Imerese vede importanti investimenti per il terminal container. Infine, l’attenzione è rivolta anche alla sicurezza delle infrastrutture e alla necessità di ridurre i tempi di autorizzazione. L’idea di un’Authority regionale del trasporto aereo è stata lanciata per rafforzare la posizione degli aeroporti siciliani, mentre si incoraggiano le imprese a sfruttare i Contratti di sviluppo per investire in innovazione e digitale. La Sicilia, dunque, si proietta verso un futuro di connettività e sviluppo, puntando a diventare un attore protagonista nel corridoio TEN-T “Helsinki-Berlino-Palermo-La Valletta”.