martedì, Dicembre 9, 2025
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Caltagirone: intervista a Pietro Cracò, commissario del gruppo Grande Sicilia-MPA, sulla vicenda “strisce blu”

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Il dibattito sulle strisce blu a Caltagirone continua anche dopo la ripresa del servizio degli stalli a pagamento. In merito a questo il dott. Pietrò Cracò commissario del gruppo Grande Sicilia-MPA interviene per fare piena luce sulla vicenda. In una nostra intervista la loro posizione per comprendere meglio la situazione attuale e i prossimi sviluppi.

Perché è necessario fare chiarezza sulle strisce blu e da cosa ha origine la controversia?

“Perché la vicenda nasce da oltre quindici anni di scelte complesse: project financing sbilanciati, contenziosi, rescissioni e decisioni oggi controverse. I cittadini meritano trasparenza, soprattutto in un clima di forte sfiducia e confusione”. Dal project financing del 2007 che unì impropriamente il consolidamento del costone, il parcheggio multipiano “Santo Stefano” e le strisce blu. Un’operazione che trasformò un intervento di sicurezza pubblica in un progetto di servizi mai realmente compiuto: il multipiano sarebbe dovuto diventare un punto di riferimento per il centro storico, ma ciò non è mai avvenuto.
Tutto questo senza alcun beneficio per il Comune: gli introiti andavano direttamente al privato”.

Come si arriva alla situazione attuale?

“Nel 2019 la precedente amministrazione ha rescisso il contratto proprio perché insostenibile. Dopo anni di ricorsi e arbitrati, l’attuale amministrazione ha scelto invece la via della transazione con la stessa società. Una scelta definita “prudenziale” per evitare eventuali rischi nella controversia giudiziaria, ma che nei fatti ripropone un modello contrattuale senza alcun vantaggio concreto per il Comune. E ciò avviene senza ricorrere a un bando pubblico, riaffidando il servizio a una società che, oltre a un passato gestionale contestato, risulta inadempiente verso il Comune per non aver presentato per circa 15 anni i rendiconti dovuti, come accertato dalla Corte dei Conti: un precedente gravissimo”.

Come opposizione quali tipo di azioni avete posto in essere e cosa critica dell’attuale gestione amministrativa?

“Come gruppo Grande Sicilia-MPA, insieme a tutto il centrodestra, abbiamo promosso consigli straordinari, mozioni di indirizzo, sit-in di protesta e richieste formali di verifica ad ANAC e alla Corte dei Conti. Inoltre è pendente un ricorso al TAR presentato, i cui esiti sono attesi nei prossimi mesi: riattivare il servizio in questa fase è una scelta affrettata e inopportuna. Procedere senza attendere significa esporre nuovamente il Comune a rischi inutili. L’amministrazione non ha tenuto conto degli indirizzi del Consiglio comunale su una decisione di grande rilevanza cittadina. È un metodo che non è politicamente accettabile, seppur amministrativamente previsto ma che ha ridotto tutto ad atti dirigenziali, penalizzando il principio di democrazia partecipata. A ciò si aggiunge un modello economico che non porta alcun beneficio alla città. Gli introiti continuano ad andare al gestore privato, non al Comune. Il cittadino paga, il privato incassa: un sistema privo di ritorni per la collettività. Come si può imporre un costo ai cittadini senza che un euro rientri nel bilancio comunale per migliorare servizi, viabilità o manutenzioni? È paradossale parlare di dissesto e difficoltà economiche e poi rinunciare totalmente agli introiti di un servizio pubblico. E poi mi chiedo: com’è possibile confermare perfino gli stalli blu all’ospedale, dove le persone vanno per emergenze e necessità imprevedibili?”

Siete contrari alle strisce blu?

“No. La sosta va regolamentata, ma con un modello equo, trasparente e vantaggioso per la città. Serve una procedura aperta che garantisca, per il futuro concessionario, un sistema chiaro e verificabile, in cui una quota degli introiti della sosta rientri al Comune in modo stabile per l’efficientamento dei servizi cittadini”.

Qual è il percorso che proponete?

“Un percorso di condivisione. Dinanzi a questa azione di governo, con il ricorso ad atti gestionali, propongo, e non solo provocatoriamente, che le decisioni siano assunte attraverso strumenti di pianificazione generale, secondo competenze che spettano anche al Consiglio comunale (art. 42 TUEL). Un nuovo “piano della sosta” o un “piano dei parcheggi” come documento programmatico, approvato dal Consiglio, in una logica di responsabilità democratica condivisa. Il mio è un invito a dire stop alle improvvisazioni e sì alla condivisione. Serve responsabilità, chiarezza e una visione reale per uno sviluppo credibile dei servizi. Le scelte che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini devono essere trasparenti, partecipate e costruite nell’interesse generale, non in funzione dell’urgenza del momento”.

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