martedì, Novembre 5, 2024
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Vizzini: “Su turnassi Giovanni Verga”, vizi e consuetudini della cultura paesana per la festa della Madonna dei campi

Per il secondo anno consecutivo è stata festeggiata nei giorni scorsi la festa della Madonna dei campi di Vizzini Scalo. È una festa antica, che fino a circa una ventina di anni fa veniva festeggiata ogni anno, in estate, fino a quando venne abbandonata e quasi dimenticata. Ma dall’anno scorso, per l’appunto, grazie all’interessamento del comitato per i festeggiamenti e della nuova amministrazione comunale, è tornata a vivere. Sabato 27 luglio, vigilia della festa, si è tenuto, nello spiazzo antistante la piccola Chiesetta, uno spettacolo teatrale organizzato per interessamento del nuovo parroco della Chiesa Madre di Vizzini, Sebastiano Cristaudo, originario di Scordia, che da meno di un anno è stato insignito della conduzione della parrocchia suddetta. Da quando ha messo piede in città, il giovane parroco, poco più che trentenne, ha subito dato prova della sua voglia di fare, non mancando occasione di organizzare incontri, spettacoli e iniziative nei quali cerca di coinvolgere tutta la comunità vizzinese (non soltanto quella ristretta della sua parrocchia): giovani, meno giovani e giovanissimi, nonché l’amministrazione comunale e le varie associazioni culturali, in uno spirito di condivisione e inclusione che è proprio del Cristianesimo, ma, ahimè, non proprio di tutti i sacerdoti. Lo spettacolo di ieri, una commedia arrangiata da Don Sebastiano, ha messo in scena i vizi e le consuetudini della nostra cultura paesana, la stessa descritta dal Verga, ispiratore della pièce, ricordato in più momenti dello spettacolo, che non a caso si titola “Su turnassi Giovanni Verga”. Lo sfondo è quello religioso della comunità parrocchiale raccolta attorno al nuovo giovane parroco, interpretato da un divertentissimo Sebastiano Cristaudo (chiaro il riferimento autobiografico), che si barcamena tra i problemi e i vizi dei suoi fedeli. Come premesso dallo stesso Don Sebastiano, la commedia nasce in poco tempo ed è interpretata da persone comuni, non professionisti, che hanno cercato di fare il meglio secondo le loro capacità e, devo dire, onore al merito, che date tali premesse il risultato è stato ottimo e soprattutto è da ammirare la voglia di impegnarsi per rendere più animata la nostra comunità. Uno spettacolo di poco più di un’ora, in due atti, una scenografia naturale incantata, quella della piccola frazione costruita attorno alla piccola chiesetta, illuminata e addobbata a festa, una calda sera d’estate e un cielo terso e stellato. Basta davvero poco per stare bene!

Daiana Melfi

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