“Attendiamo – dicono gli esponenti Mpa – con perplessità che il documento venga esaminato al Ministero dell’Interno e speriamo in un nuovo corso amministrativo per la città che possa trovare soluzioni e rimedi amministrativi-contabili concreti. Data l’urgenza, con i tempi ristretti imposti dal Commissario Straordinario ad acta nominato dalla Regione, non è stato possibile effettuare l’esame del provvedimento e poterlo esitare nella preposta commissione”.
“Durante la seduta del civico consesso – proseguono i rappresentanti del gruppo consiliare – insieme ai colleghi del centrodestra, abbiamo rilevato una serie di criticità su cui si fonda il documento approvato dai consiglieri del centrosinistra. Rileviamo che l’ipotesi di bilancio suddetta è frutto del caso: uno schema contabile elaborato dopo ben due anni di amministrazione, adottato da una Giunta comunale che è dipendente dagli eventi normativi, favorevoli e dalle condizioni strutturali dell’ente.
“È stato possibile presentare – precisano gli autonomisti – tale ipotesi solo grazie alle nuove normative che hanno permesso di spalmare il FAL (Fondo Anticipazione di Liquidità), recuperando così circa 800.000 euro all’anno, e alla presunta riduzione della spesa del personale andato in quiescenza, che incide per circa un milione e settecentomila euro. È stata una circostanza fortuita ed eccezionale per l’amministrazione Roccuzzo”.
“È evidente – affermano gli aderenti al Movimento – la mancanza di azione reale in materia di riscossione, come dimostrato dalle somme relative a IMU e TARI, che non mostrano alcun incremento rispetto agli anni precedenti. La diminuzione del personale andato in pensione, senza possibilità di reintegro tramite nuove assunzioni, comporta una criticità amministrativa importante per la gestione degli uffici e dei servizi”.
La dichiarazione di dissesto voluta dall’amministrazione Roccuzzo ha portato l’ente all’impossibilità di assumere nuovi dipendenti, “come nel caso dei vigili urbani risultati vincitori dell’ultimo concorso voluto dalla precedente amministrazione, o anche di prevedere aiuti straordinari per le fasce più deboli dei nostri concittadini (dove invece l’amministrazione ha tagliato la spesa), o azioni per la pulizia e il decoro della nostra città”.
“Attendiamo – concludono – le prossime valutazioni ministeriali, sperando che, nonostante le difficoltà strutturali dell’ente, un nuovo corso amministrativo possa presto emergere con la visione, il coraggio e l’attenzione necessari per programmare e rilanciare azioni di sviluppo a beneficio del bene comune di Caltagirone”.