lunedì, Gennaio 20, 2025
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Provincia di Catania: 267 indebiti percettori del Reddito di Cittadinanza, danno erariale di oltre 1,3 Milioni di Euro

Il Comando Provinciale di Catania, congiuntamente con la Direzione Provinciale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (I.N.P.S.) di Catania e con il supporto dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, sono stati denunciati dai Carabinieri alla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania 267 soggetti, ritenuti responsabili di aver “indebitamente percepito il reddito di cittadinanza” nell’arco temporale compreso tra il 2019 e il 2022 per un importo complessivo riscosso indebitamente, a vario titolo, tra il 2019 e lo scorso settembre, è di oltre 1,3 Milioni di Euro. Al riguardo, l’I.N.P.S. ha già revocato il beneficio con efficacia retroattiva a tutti i denunciati e avviato le necessarie procedure di restituzione di quanto illecitamente percepito. Accertato anche il coinvolgimento di 25 extracomunitari (brasiliani, guineani, marocchini, malesi, nigeriani, rumeni, senegalesi, sri lankesi, tunisini e polacchi), che incassavano il beneficio anche se non residenti in Italia da almeno 10 anni, a cui si sono aggiunte altre 50 persone circa, che avrebbero comunicato dati incongruenti su composizione o capacità reddituale dei rispettivi nuclei familiari, ricevendo il Reddito di Cittadinanza in misura maggiore rispetto a quanto dovuto. Tra i 267 deferiti, figurano circa 40 soggetti gravati da pregiudizi di polizia per reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e all’immigrazione clandestina, all’estorsione, rapina, riciclaggio, ricettazione, furto, truffa, maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Presenti inoltre anche alcuni parcheggiatori abusivi e ben 11 appartenenti alla etnia semi-nomade dei “Caminanti di Adrano”. Individuati e denunciati ulteriori 640 persone che riscuotevano il sussidio senza averne il diritto, per un danno complessivo alle casse dello Stato, nel triennio 2020 – 2022, di complessivi 5 Milioni di Euro circa; tra questi, era emerso come almeno 80 cittadini, avessero personalmente richiesto ed ottenuto il beneficio pur essendo gravati da sentenze passate in giudicato per i reati di “associazione di tipo mafioso” o omettendo di comunicare che all’interno del proprio nucleo familiare, vi fosse tra i destinatari del reddito di cittadinanza anche un proprio congiunto gravato da sentenze di condanna definitive per associazione di tipo mafioso.

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