“È stata una esondazione continua Siamo stati da subito impegnati a cooperare per il soccorso di mezzi e persone in difficoltà che, durante i momenti più acuti del nubifragio, hanno potuto mettersi in sicurezza nei nostri spazi. Stiamo ospitando la Protezione Civile, la Croce Rossa e i Vigili del Fuoco offrendo servizi ed energia elettrica. Circa quattro ettari di impianti produttivi sono stati completamente distrutti da fiumi in piena”. E’ il triste racconto di Nello Alba, Amministratore Delegato Oranfrizer, sugli effetti dell’Uragano Mediterraneo che ha colpito la Sicilia Orientale e che ha distrutto anche i nuovi impianti. “Il volume più imponente rimane disponibile ma ogni ora di pioggia adesso è un problema. Attendiamo che venga dichiarato lo stato di calamità, e auspichiamo che, stavolta, vengano garantite le complete misure di ristoro e in tempi brevi. Gli agricoltori siciliani – conclude Nello Alba – hanno già subìto l’alluvione del 2018, l’80% delle risorse a copertura dei gravi danni provocati da quella calamità sono stati tagliati, ad ora quel 20% di esigue risorse per il recupero degli impianti devono ancora essere elargiti. Per recuperare gli agrumeti distrutti è necessario restituire il maltolto al 100%”.